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universita'

L'aula della discordia

L’aula 006 nel Polo di Scienze Sociali di Novoli, che avrebbe dovuto ospitare le tante associazioni senza rappresentanza studentesca, adesso è contesa da destra e sinistra. E le associazioni non ci hanno mai messo piede

«Ci sono due aule occupate nel d5, ma per una di queste vige il particolare regime dell’occupazione autorizzata»: si sprecano le battute degli studenti (e dei docenti) al Polo delle Scienze Sociali di Novoli. Oggetto dell’ironia, ma non solo - visto la catena ed il lucchetto posta martedì da alcuni membri di Azione Universitaria – l’aula 006 all’interno dell’edificio D5. Quella che avrebbe dovuto ospitare le tante associazioni che, non facendo rappresentanza studentesca, erano in assenza di spazi dove riunirsi e organizzare le proprie attività. Un condizionale d’obbligo, perché le associazioni in quell’aula non vi hanno mai messo piede. E all’incontro per la concessione dell’aula (e la stesura del regolamento) non sono state neppure invitate. Ed oggi l’aula prende il nome di “Spazio Autogestito”, lo stesso dell’aula occupata (e poi sgomberata) prima dell’estate da alcuni studenti vicini ai Collettivi. Anche la modalità di gestione riportata nel regolamento varato dagli uffici del Polo è la stessa: “L’Assemblea di Gestione si basa sulla regola del consenso e qualunque proposta dovrà essere discussa, analizzata e assunta da tutti i membri”.

IL PRIMO (ED UNICO) INCONTRO - Era il 9 settembre del 2011 quando fu convocato l’incontro per la consegna delle chiavi: i presidi delle tre Facoltà (Scienze Politiche, Economia e Giurisprudenza) e l’allora dirigente del Polo, Gabriele Gentilini, avevano avuto il placet di tutte le liste studentesche. «Votammo a Luglio, una decisione presa all’unanimità: le liste di destra e di sinistra reputavano indispensabile concedere uno spazio anche alle associazioni che non facevano rappresentanza studentesca, ma che avevano bisogno di una stanza per le loro attività» ricorda Jacopo Dionisio, coordinatore di Sinistra Universitaria-UDU. Peccato che all’incontro si presentarono solo una rappresentante di un’associazione e dieci studenti dei collettivi, di “spazio autogestito”, a cui da poco era stata sottratta l’aula d5/001 occupata per diversi mesi: «Non fummo avvertiti allora e ne siamo stati informati successivamente della possibilità di utilizzare questa aula, altrimenti ci saremmo fiondati» confessa Domenico Mazza, presidente di Rassegna Europa, che raggruppa una ventina di iscritti, impegnati in attività nell’ambito dei progetti di scambio europeo, tra queste anche tirocini e corsi di lingua: «Uno spazio per noi è vitale: siamo costretti a cercarlo altrove». Ed è ciò che ha fatto l’associazione Riotvan, che edita anche un giornale: «Paghiamo 550 euro al mese per una piccola redazione in via Santa Reparata, per un progetto editoriale che è anche finanziato con i contributi alle iniziative studentesche dell’Ateneo, che però ci ha sempre negato gli spazi. Quell’aula, anche in condominio con altre associazioni, ci avrebbe fatto comodo, e non solo economicamente» confessa Niccolò Seccafieno.

LA FASE DI SPERIMENTAZIONE DURATA SEI MESI - Avrebbero potuto dirlo alla fine dei due mesi di sperimentazione (scaduti il 12 novembre 2011), all’incontro con i tre Presidi ed il dirigente di Polo. Dove qualche associazione era stata anche invitata. Peccato solo che l’incontro non si è mai fatto: dal 4 novembre, infatti, viene spostato (con il preavviso di soli 90 minuti) al 1 dicembre. Poi nuovamente al 13 dicembre, e successivamente rinviato. Poi il nulla. Fino a giovedì 15 marzo, quando alla richiesta di chi avesse scritto (ed approvato) le disposizioni sull’aula autogestita - dove “Le iniziative organizzate nello Spazio Autogestito saranno pubblicizzate con la firma “Voci dallo Spazio”, pseudonimo che rappresenterà l'Assemblea di Gestione nella sua totalità” (e acronimo già utilizzato durante l’occupazione) - giunge la convocazione di un nuovo incontro, per mercoledì 28 marzo. E successivamente la risposta: “Regolamento predisposto e approvato in interlocuzione con gli studenti e gli uffici, attraverso l’istituzione di una commissione composta dai presidi delle tre Facoltà di Polo, il dirigente Gentilini, il prorettore alla didattica e ai servizi agli studenti Anna Nozzoli, il delegato del rettore alla comunicazione Carlo Sorrentino, gli studenti intervenuti in rappresentanza delle associazioni”. Cioè di quelle associazioni che al primo (ed unico) incontro non erano presenti.

Gaetano Cervone
15 marzo 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

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16.03|11:20

Futuri studenti, un piccolo, modesto consiglio: finita la maturità' scappate all'estero a studiare, se volete, evitate il caravanserraglio dell'Università' Italiana ridotta a teatrino e a laureficio senza prospettive...., a meno che non vogliate buttarvi in politica (quella all'italiana si intende), perché' in questo caso, come palestra di lavativi capipopolo l'Universita' italiana e' validissima! Successo garantito!

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