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universita'

Il titolo di studio in un sondaggio
Le contro domande degli studenti

Non piace ai Giovani Democratici l’idea del Governo di sottoporre a consultazione online il tema del valore legale del titolo di studio

Non piace agli studenti universitari l’idea del Governo di sottoporre a consultazione pubblica (online) il tema del valore legale del titolo di studio. Sia nella forma, «perché affrontare così un dibattito intorno a temi tanto importanti è fuorviante e inopportuno; e le domande sono mal poste ed indirizzate». Che nella sostanza, «perché si perdono di vista i veri problemi: la garanzia del diritto allo studio, una maggiore progressività della tassazione studentesca, l’introduzione di un serio sistema di valutazione della qualità degli Atenei». E così i Giovani Democratici della Toscana – per tutta risposta al sondaggio online lanciato la settimana scorsa sul sito del Ministero dell’Università - lanciano una “contro-consultazione”, tenendo la stessa linea (e suddivisione di argomenti) della consultazione originale.

Collegandosi al sito www.gdtoscana.it sarà possibile rispondere alle “integrative” 15 domande, ma soprattutto si offre l’occasione per capire il momento di difficoltà (soprattutto di risorse) del sistema universitario italiano: 45.00 studenti (il 27%) pur risultando idonei alla borsa di studio non la ricevono per mancanza di fondi, uno su sei ha diritto all’alloggio gratuito ma è costretto a cercare a titolo oneroso una stanza, che il 40% dei dottorandi svolge attività di ricerca senza alcun compenso. «Sarà offerta la possibilità agli studenti di esprimersi sui veri problemi del nostro sistema universitario, affinché l’attuale classe dirigente si renda conto che le questioni da affrontare sono ben oltre e lontane dall’essere discusse con metodi da reality show» annuncia Andrea Giorgio, segretario dei Giovani Democratici Toscana – «Se è vero che il Governo intende ascoltare la voce dei cittadini prima di prendere decisioni su questo tema, risponda alle nostre domande e si occupi delle vere emergenze del nostro sistema universitario».

Andando oltre la forma (la consultazione online), ciò che viene contestata è la sostanza della questione che sta suscitando numerose reazioni – soprattutto tra gli studenti – nel mondo accademico: «Secondo le proposte in campo, le università verrebbero classificare in una specie di ranking in modo da spingerle ad investire in didattica e ricerca rendendosi più attraenti per gli studenti: ma un sistema del genere, con atenei di seria A e serie B, dovrebbe avere come presupposto che tutti gli studenti possano scegliere l’Università migliore indipendentemente dalle condizioni economiche della famiglia di origine» rileva Giorgi. Una condizione che in Italia (almeno per il momento) è impossibile da soddisfare, per cui i Giovani Democratici sottolineano la loro contrarietà ad abolire il valore legale della laurea: «Abolire il valore legale della laurea servirebbe solo a privare di qualsiasi garanzia chi non potrebbe permettersi le università più quotate».

Gaetano Cervone
28 marzo 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

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