Milano, 6 luglio 2012 - 10:49

La tartaruga (robot) sottomarina

E' la creazione di un team di dieci ingegneri dell'Università di Firenze che partecipa alla competizione europea di robotica sottomarina SAUC-E 2012

di Gaetano Cervone

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La sfida dei mari dell’Università di Firenze sarà affidata a «Turtle», la tartaruga robotica progettata da un team di dieci ingegneri del dipartimento di Energetica «Sergio Stecco» dell’Ateneo fiorentino. Che debutta così alla competizione europea di robotica sottomarina SAUC-E 2012 che da oggi – nelle acque del Centro di ricerche marittime della Nato – vedrà confrontarsi quindici equipaggi di dodici Università europee, con i propri veicoli sottomarini progettati e costruiti dagli studenti.

Due gli Atenei italiani (per la prima volta) in gara: Genova e Firenze. Il team fiorentino di cinque studenti, quattro dottorandi ed un assegnista di ricerca (tutti della facoltà di Ingegneria), sarà capitanato da Alessandro Ridolfi: «Da tempo lavoriamo all’insegna del binomio mare e robotica ed infatti da un anno e mezzo il nostro laboratorio è impegnato nel progetto Thesaurus, finanziato dalla Regione Toscana, per la progettazione e realizzazione di robot subacquei da impiegare nel monitoraggio di aree sottomarine d’interesse archeologico - spiega il ventiseienne dottorando in ingegneria – A settembre partirà un progetto europeo che ci porterà a monitorare le acque della Sicilia e del mar Baltico». La competizione SAUC-Europe (Student Autonomous Underwater Vehicle Challenge – Europe www.sauc-europe.com) ha lo scopo di promuovere innovazione e tecnologia per incoraggiare l’interesse di giovani ingegneri e studiosi nei confronti delle tecnologie sottomarine.

In occasione della manifestazione gli studenti potranno confrontarsi, aiutati da esperti NATO, con avanzate tecnologie sottomarine e con strumenti d’avanguardia. Turtle – il veicolo fiorentino progettato nel laboratorio a Pistoia - è stato creato usando parti già disponibili sul mercato e pezzi appositamente costruiti dagli studenti: pesa circa 25 kg ed è dotato di quattro propulsori, luci, sensori di profondità, scandaglio acustico e webcam. «Lo scopo della competizione è soprattutto insegnare agli studenti ed anche in virtù di questo abbiamo deciso di realizzare il nostro veicolo con pezzi fatti da noi - confessa Ridolfi – La cosa più interessante sono i motori: abbiamo comprato solo le eliche, ma la trasmissione fino a queste, il giunto magnetico, è stato fatto da noi. Insomma: lo sentiamo quasi fosse un nostro figlio». La competizione, articolata in diverse prove, durerà una settimana. Il team fiorentino sarà composto da Fabio Bartolini, Riccardo Costanzi, Niccolò Monni, Alessandro Ridolfi, Gregorio Vettori, Francesca Giardi, Emilio Lupi, Elia Mazzuoli, Marco Montagni, Libero Paolucci. Il referente accademico è il professor Benedetto Allotta. «Sappiamo che alla settima competizione ci sono Atenei imbattibili» conclude Ridolfi, che però avverte: «Faremo la nostra parte: non andremo certamente a fare una gita».

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