Milano, 15 novembre 2013 - 10:37

Inaugurato l'anno accademico
La prima volta dei 24 direttori

Alle spalle del rettore non più i presidi ma i vertici dei dipartimenti a cui la riforma universitaria ha dato più poteri

di Gaetano Cervone

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L’Università di Firenze inaugura l’anno accademico 2013/14 con la tradizionale cerimonia nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Ma con una novità (e non di poco conto): la presenza alle spalle del rettore Alberto Tesi dei 24 direttori di dipartimento. Un tempo c’erano i presidi (ed erano 12) che rappresentavano le Facoltà. Ora ci sono invece i direttori di dipartimento, a cui la riforma dell’Università - voluta dall’allora Ministro Mariastella Gelmini – ha dato più poteri e ruolo di massima rappresentanza.

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Un processo di riforma molto lungo, una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione degli Atenei italiani che a Firenze si conclude ufficialmente oggi, con la prima uscita pubblica dei nuovi rappresentanti dell’Ateneo. Ad avviare la cerimonia è stato il sindaco Matteo Renzi, che ha ricordato l'importanza dell'Ateneo per la città di Firenze, «se è vero che un leader è bravo se sceglie collaboratori più bravi di lui - ha sottolineato Renzi - vi ringrazio per il vostro contributo» alludendo ai due suoi assessori - Givone e Petretto - che insegnano all'Università di Firenze. Il sindaco ha inoltre sottolineato l'importanza del rapporto tra la città e l'Università, «un rapporto per noi importante perchè ci permette di recuperare la nostra vocazione, perchè è nel nostro Dna il continuo confronto con l'Ateneo».

Un forte richiamo ai ritardi e alle responsabilità della politica è stato invece lanciato dal rettore Alberto Tesi – da poco nominato segretario generale della Crui, la conferenza dei rettori – , che nella sua relazione ha lanciato un vero e proprio allarme: «Bisogna fermare l'emorragia i giovani che si formano in Italia e poi vanno all'estero: questo costante impoverimento culturale, economico e sociale avrà ripercussioni drammatiche sul futuro del nostro Paese se non si interverrà con urgenza e atti concreti». Il rettore in diversi passaggi della sua relazione ha ricordato i tagli del Governo degli ultimi anni, «perché forse c'è un vizio di fondo della politica che ci guarda come spesa e non come investimento - ha dichiarato Tesi - Il taglio del Fondo per le Università per il 2013, il 4,5% in meno rispetto al 2012, impedirà di fatto di destinare alcunché a chi si è comportato meglio». Hanno fatto seguito gli interventi di un rappresentante degli Studenti (Cosimo Guccione, membro del cda) e del personale tecnico amministrativo (Susanna Benvenuti). Prolusione assegnata invece al professore-assessore, Sergio Givone, che in Ateneo (al Dipartimento di Lettere) insegna Estetica e in Palazzo Vecchio è assessore alla Cultura. Non poteva dunque che essere «Università e Città» il tema della sua lezione.

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