Milano, 16 gennaio 2013 - 10:47

Protesta dei collettivi
Ma il Senato approva i membri esterni

Una quarantina di studenti della rete dei Collettivi hanno interrotto la riunione chiedendo la sospensione al grido «Fuori i privati dall'Università»

di Gaetano Cervone

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Una quarantina di studenti della rete dei Collettivi hanno interrotto il Senato accademico chiedendo la sospensione al grido «Fuori i privati dall'Università». La seduta è ripresa solo dopo un quarto d'ora con l'intervento del rettore Alberto Tesi che ha assicurato agli studenti di posticipare la votazione dei membri esterni in cda all'ultimo punto all'ordine del giorno.

L'atteso presidio in piazza San Marco non c'è stato, perché gli studenti sono riusciti ad entrare in rettorato dall'ingresso del Museo di Storia Naturale. Un ingresso controllato dagli uomini della Digos, che hanno permesso al primo gruppo di studenti (vicini a Studenti di Sinistra) di fare un intervento. Nel frattempo - mentre gli studenti chiedevano al Senato di non votare i membri esterni - sono riusciti ad entrare anche gli studenti legati ai Collettivi, fermati però dagli uomini della Digos.

Ed è qui che gli animi si sono accesi, tra cori, insulti e fischi. Gli studenti hanno chiesto a gran voce al rettore di sospendere la seduta. Tesi è uscito dalla sala, spiegando agli studenti di non avere alternative perchè «obbligati dallo statuto», assicurando però di posticipare la votazione come ultimo punto all'ordine del giorno, consentendo così al Senato di non interrompere i lavori. Gli studenti hanno consentito così la ripresa dei lavori, ma sono rimasti in presidio fuori la sala, presidiata dalla Digos. Alle 11 e 20 gli studenti hanno sciolto il presidio fuori dalla sala dove è in corso il Senato, facendo però scattare l'allarme antincendio nell'estremo tentativo di far bloccare la seduta. Ma alla fine il Senato elegge i tre membri esterni del cda: Mario Curia, Fabrizio Fabrini e l'ex sovrintendente regionale Maddalena Ragni

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