Milano, 22 ottobre 2013 - 20:37

Il benvenuto di Firenze alle matricole

L'assessore all'università e il rettore invitano i ragazzi a sentirsi parte della comunità

di Lisa Baracchi

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Firenze vuole essere la città che aiuta gli studenti a dare il massimo, per sé stessi e quindi per la collettività. L'assessore all'università Cristina Giachi al momento del saluto alle matricole, nel Salone dei Cinquecento ricorda: «Una delle identità di Firenze è data dai 60mila studenti iscritti all'ateneo, dai 9 mila studenti delle università americane, dai 600 programmi Erasmus attivati. Questa città non è solo la culla del Rinascimento ma deve diventare un modo di abitare il presente e il futuro». In questo senso vanno anche il «Premio ricerca città di Firenze», che ha permesso la pubblicazione di 34 ricerche di giovani studiosi, e il sostegno ai ricercatori (grazie a una convenzione con l'ateneo) attraverso borse e assegni di ricerca.

Il rettore Alberto Tesi invita i ragazzi a sentirsi parte della comunità universitaria, chiede di partecipare alle attività proposte (compreso il coro e la compagnia teatrale), di stimolare «con la vostra curiosità gli insegnanti» e soprattutto di essere pronti a cogliere le opportunità che arriveranno (anche se verranno da un altro Paese). «Posso immaginare quanto impegno significhi per le famiglie la vostra scelta di frequentare l'Università. Vi auguro di trovare tutte le risposte che cercate». In platea entusiaste di aver appena iniziato la loro vita a Firenze ci sono Michelle e Nara da Rio de Janeiro appena iscritte a Design e Agraria. E da Bilbao e dal Messico vengono le loro compagne iscritte a disegno industriale che si fanno fare una foto con i quadri vasariani sullo sfondo. Hanno scelto la facoltà fiorentina di Chimica per la fama che ha Mattia e Michael. Usciti da istituti tecnici con un diploma spendibile nel mondo del lavoro: «Volevamo proseguire negli studi e concentrarci su quello che ci piace - dicono - Per il lavoro meglio pensarci tra qualche anno vista la situazione attuale».

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