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L'intraprendenza che premia i giovani
Proprio gli stage, secondo quanto emerge, aprono un canale privilegiato per il lavoro nel 37% dei casi
«Aiutati che il ciel ti aiuta», dice la saggezza popolare. «Lo spirito di iniziativa e i comportamenti proattivi degli studenti universitari producono vantaggi comparativi per l’accesso a migliori percorsi professionali dopo la laurea», dice nel 2013 il settimo rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano e il consorzio AlmaLaurea.
Un’iniziativa che ha coinvolto, a quattro anni dalla laurea, quasi seimila persone provenienti da tutte le facoltà, in prevalenza lavoratori dipendenti o atipici. I risultati del rapporto evidenziano come in tempi di visione «dinamica» del lavoro, dove al posto fisso si sostituisce un percorso lavorativo (dalle forme contrattuali eterogenee) che chiede al singolo un aggiornamento continuo, a determinare il successo professionale nel post-laurea non sia soltanto la risultante dell’indirizzo di studi scelto e delle capacità del singolo, ma anche l’intraprendenza nel partecipare ad attività formative e lavorative come stage, tirocini, soggiorni all’estero.
Proprio gli stage, secondo quanto emerge, aprono un canale privilegiato per il lavoro nel 37% dei casi: quelli all’estero sono i più efficaci ai fini occupazionali. Gli studenti più intraprendenti fin dal percorso formativo, numeri alla mano, guadagnano di più quando trovano un’occupazione (da 1.265 a 1.352 euro, contro la forbice 1.164-1.212 euro dei meno intraprendenti). E più della metà dei laureati interpellati si presenta come altamente adattabile alle esigenze del mercato del lavoro, adattabilità che premia in termini di guadagno.
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