UNIVERSITà
Larghe intese, anche in Ateneo
Alle elezioni per il cda l’ex leghista lancia lo studente di sinistra. Con primarie web. Scelto in Rete anche il logo, senza simboli politici. E il leader si auto-rottama
FIRENZE - Studenti di destra e sinistra candidati nella stessa lista, fondata da un ex berlusconiano diventato poi leghista, che candida al consiglio di amministrazione un elettore di sinistra. Prove di larghe intese all’Università di Firenze, dove il 21 e 22 maggio gli studenti voteranno per il rinnovo delle rappresentanze negli organi di Ateneo.
Con una novità: la lista «Studenti 30 e lode — Sedi distaccate». Nessun richiamo a colori politici. L’unico colore che ricorda le ultime elezioni è l’arancione, modello Rivoluzione Civile. Ma è una decisione del popolo del web, chiamato per scegliere anche quali candidati presentare alle elezioni. Le primarie studentesche dunque, volute dal leader fondatore, ma «rottamatore», perché non si candiderà: troppi mandati elettorali alle spalle per Diego Longo, prima consigliere di Facoltà di Studenti per le Libertà (emanazione universitaria di Forza Italia), poi ideatore della Lega Universitaria che nel 2011 strappò un seggio a Lettere e Filosofia. Oggi fondatore dei grillini universitari? «Non siamo vicini a Grillo, poi se abbiamo candidati che hanno votato per il Movimento 5 stelle non ci interessa — spiega Longo — Il nostro obiettivo è frenare la chiusura dei corsi di laurea nelle sedi distaccate: siamo interessati a questo e le convinzioni personali le lasciamo fuori dalla nostra battaglia». La riscossa anti-politica nell’Università parte dalle periferie, da Pistoia per l’esattezza, dove un paio di mesi fa — dopo un’affollatissima assemblea degli studenti del corso di laurea di Fisioterapia — si decise di passare all’azione: «C’è il rischio che non sia più possibile seguire i corsi nelle sedi distaccate: per Fisioterapia, ad esempio, già i corsi del primo anno possono essere seguiti solo a Firenze, e la serrata riguarda soprattutto le professioni mediche». E così agli studenti di Fisioterapia si sono uniti quelli di Infermieristica, con la stessa preoccupazione: rischio azzeramento a Borgo San Lorenzo o a Figline. E così stessa soluzione: votare propri rappresentanti nel «parlamentino» della Scuola di Medicina.
Troppe le richieste di chi voleva candidarsi, necessarie le primarie sul web: «L’interesse è cresciuto ed è stato facile raccogliere le firme; a quel punto abbiamo deciso anche di puntare agli organi centrali — spiega Longo — L’assenza di connotazione politica ci ha aiutato moltissimo». Come se con l’approvazione della riforma universitaria sia caduto il muro di Gelmini, quello che per anni ha radicalizzato lo scontro tra la destra e la sinistra universitaria. Un esperimento del genere nel periodo dell’Onda (2009) e in quello della riforma Gelmini (2011) non sarebbe stato possibile: «A quel tempo Diego già lo conoscevo, ma l’idea di una lista comune sul tema delle sedi distaccate, di cui già si paventava la chiusura, non ci sfiorò minimamente — sottolinea Giulio Cherubini, elettore di sinistra candidato al cda — Non sono d’accordo con chi pensa che non si possa lottare con la destra, anzi: su certe tematiche è ora che si superino le logiche degli schieramenti». Per adesso «Studenti 30 e lode» è riuscita a cambiare il menù della politica universitaria, anche quest’anno inchiodato sulle tradizionali offerte. Quella della sinistra dei Collettivi (Studenti di Sinistra), ostile ad un’alleanza con la compagine fiorentina dell’Unione degli Studenti Universitari (Sinistra Universitaria), quest’anno alleata per la seconda volta (solo in Senato e Cda) con il Centrosinistra per l’Università, tana dei Giovani Democratici. Al centro Lista Aperta, nell’orbita di Comunione e Liberazione. Poi la di destra, con Studenti per le Libertà e Azione Universitaria che dopo dopo otto anni correranno con un’unica lista.
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