Milano, 3 marzo 2013 - 17:56

Come correre di pił
al di lą del confine

Se un direttore del personale su quattro giudica «molto importanti» le esperienze lavorative fatte, solo l’11,8% giudica altrettanto importante il percorso di studi

di Leonardo Testai

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Intraprendenza personale, parte seconda. Venerdģ scorso si č parlato, in questa rubrica, dei risultati del rapporto della Fondazione per la Sussidiarietą, che evidenziavano come il successo nel proprio percorso professionale sia determinato anche dalle attivitą formative e lavorative svolte nel periodo universitario. Risultati in qualche modo confermati da un’indagine svolta fra i professionisti delle risorse umane: per il 27,5% di oltre 200 aderenti all’associazione per la direzione del personale Aidp, interpellati dalla societą Close2U, l’elemento principale che permette ad un giovane di essere competitivo nel mercato del lavoro č l’aver gią maturato esperienze nel mondo del lavoro.

Se un direttore del personale su quattro giudica «molto importanti» le esperienze lavorative fatte, nella selezione di un laureato, solo l’11,8% giudica altrettanto importante il percorso di studi seguito e il voto finale. Difficile che un giovane uscito dall’universitą possa aver maturato esperienze molto significative: per il 79,6% degli interpellati, dunque, un giovane per poter competere al meglio nel mondo del lavoro dovrebbe fare esperienze di stage o di lavoro all’estero. E l’esperienza di stage all’estero viene considerata ancora pił importante, rivela l’indagine, rispetto all’aver studiato fuori dei confini italiani. A insistere su questo punto sono i manager pił giovani e i vertici aziendali, soprattutto nel settore del commercio e dei trasporti, e in imprese di dimensioni medio-grandi. Il confronto con l’Europa ha ispirato anche il recente decreto ministeriale che anticipa a luglio i test di ingresso per i corsi di laurea a numero chiuso. Un provvedimento contestato dai ragazzi, che vedono scomparire la possibilitą di riflettere con pił calma (e magari in viaggio) sulla scelta del loro futuro universitario: ma per il 2014 la prospettiva č quella di un anticipo addirittura ad aprile. Un nuovo calendario che fa capire quanto sia importante affrontare presto il tema dell’orientamento.

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