Milano, 6 gennaio 2013 - 19:51

Il cambio di facoltà dettato dal lavoro

Il fenomeno del cambio di facoltà coinvolge circa il 20 per cento degli studenti

di Leonardo Testai

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«Molti amici della mia età il primo anno hanno cambiato corso». E lo ha cambiato anche Giulia, 21enne fiorentina che si era immatricolata nel 2010 all’Università di Firenze scegliendo Lettere antiche, ma che a metà anno è passata a Scienze umanistiche per la comunicazione. «Ho fatto una scelta meno drastica — osserva — rispetto ad alcuni di loro, che magari sono rimbalzati a Medicina, si sono iscritti a Biotecnologie e poi sono passati a Giurisprudenza».

Uno studio realizzato nel 2011 da Giuseppe Carci, ricercatore di pedagogia sperimentale all’Università degli Studi di Roma La Sapienza, su un campione di oltre 400mila studenti dell’ateneo capitolino, ha evidenziato come questo fenomeno coinvolga circa il 20% degli studenti, per il 60% nei primi due anni di corso. Gli studenti del primo anno in genere hanno più tempo per cambiare: per loro a Firenze il termine di scadenza per la presentazione della domanda di passaggio è fissato per il 15 marzo 2013, mentre per gli altri è scaduto due settimane fa. Giulia è passata al nuovo corso «in previsione di un futuro impiego», magari in ambito editoriale: «È un corso di laurea più dispersivo — spiega — ma con più informatica, lingue, un corso che spazia di più. Per la laurea magistrale o il master in editoria multimediale potrei andare a Siena».

La ricerca di Carci ha messo in luce come il tasso di laurea sia più alto tra gli studenti che nel corso della carriera hanno effettuato un passaggio di corso o di facoltà, rispetto a quello di coloro che sono rimasti sempre nello stesso corso di immatricolazione. Terminare gli studi in un altro contesto, afferma Carci, potrebbe essere di aiuto a raggiungere meglio gli obiettivi iniziali e a contenere i fenomeni di dispersione universitaria, dal ritardo all’abbandono: per questo suggerisce di rivolgere più attenzione al momento del passaggio tra primo e secondo anno, con iniziative mirate di orientamento e di tutoraggio che conducano gli studenti verso la soluzione migliore.

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