Milano, 26 marzo 2014 - 12:29

L'algoritmo che ci divide in categorie

Dai malati gravi ai presidenti Usa, passando per i grillini ribelli: la formula matematica scoperta dai ricercatori fiorentini ottiene un riconoscimento americano

di Gaetano Cervone

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FIRENZE - È una formula matematica, rintraccia ciò che sfugge all’occhio umano. Quello che gli scienziati non vedono, Kodama invece riesce ad intercettarlo. Si chiama così l’algoritmo che i ricercatori Claudio Luchinat, Leonardo Tenori e Stefano Cacciatore della Fondazione FiorGen-Cerm al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino hanno messo a punto dopo quasi tre anni di ricerche. E che martedì ha ottenuto il riconoscimento dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, che ha pubblicato la ricerca sulla rivista Pnas.

LO SPIRITO CHE VIVE SUGLI ALBERI - Nella cultura folkloristica giapponese Kodama è uno spirito che vive negli alberi, nella letteratura scientifica fiorentina è invece un algoritmo che riesce a suddividere in diverse categorie le persone sulla base di alcune informazioni ricevute. Raggruppamenti che nello studio della lotta al cancro possono essere fondamentali, perché contribuiscono a migliorare quella che in campo medico è definita la stratificazione di una malattia. Gli oncologi di tutto il mondo lo ribadiscono da anni: ogni tumore è diverso dall'altro, per questo ogni paziente risponde in modo diverso alle stesse cure. Ma lo scenario già a partire dai prossimi mesi potrebbe cambiare, proprio grazie a Kodama che dai primi risultati sperimentali sarebbe in grado di individuare l'elemento che caratterizza tumori diversi. E dunque anche quale farmaco utilizzare, a seconda dei raggruppamenti generati dall'algoritmo. Per intendersi: se lo stesso farmaco ha effetto su 70 pazienti su 100 a cui è stato diagnosticato, ad esempio, un cancro alla prostata, inserendo nell'algoritmo tutte le informazioni genomiche e matabolomiche ricavate dagli esami dei 100 tumori analizzati sarà possibile con Kodama ottenere vari raggruppamenti. E magari proprio quello che raggruppa i soli pazienti che rispondono bene alle cure. È già successo — in fase di sperimentazione — per i linfomi, con l'algoritmo che ha fatto gli stessi raggruppamenti ottenuti dagli esami istologici: «In questo modo si scovano gli elementi combinati che consentono di rispondere bene alle cure, che possono essere biologiche, genomiche, mediche o altro — spiega Luchinat —

TUMORI SEMPRE PIU' CLASSIFICATI - L'obiettivo è ottenere classificazioni più dettagliate dei tumori, incentivando così ciò che in campo medico è definita la stratificazione che favorisce sempre di più la personalizzazione della cura». Ma la sottile (e invisibile) linea che accomuna elementi all'apparenza diversi non riguarda solo i tumori. L'algoritmo è riuscito a raggruppare gruppi di persone in base al proprio metabolismo individuale, oppure diversi tipi di galassie in base alle caratteristiche osservabili. La cosa più sorprendente è che può essere applicato anche in ambito politico: il primo esperimento è stato svolto dando in pasto all'algoritmo i discorsi di insediamento di tutti i presidenti degli Stati Uniti del 900, fino ad Obama. Risultato: nessuna divisione tra Democratici e Repubblicani, ma tra pre e post Ronald Reagan. Un taglio netto alla retorica degli anni passati, un utilizzo diverso del tipo di parole che non è sfuggito a Kodama, che in questo senso potrebbe anticipare anche possibili scenari politici. Come ad esempio i prossimi deputati (o senatori) grillini che potrebbero essere espulsi dal Movimento 5 Stelle: «Basterebbe inserire i discorsi e le interviste degli ultimi mesi — conclude Luchinat — Se gli espulsi sono tutti nello stesso gruppo, chi è con loro potrebbe cominciare a preoccuparsi...». Anche perché l'algoritmo è già online e tutti possono scaricarlo gratuitamente.

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