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Via il salmone agli studenti
La spending review dell’Azienda Regionale diritto allo studio parte dalla tavola delle mense
Università, la spending review parte a tavola Niente più salmone e bastoncini di pesce nelle mense universitarie e variazioni anche nella scelta dei primi piatti. La spending review per l’Azienda regionale del diritto allo studio universitario parte dalla tavola, con menù ritoccati che fino a dicembre consentiranno un risparmio di 90 mila euro. Sofficini al posto dei bastoncini e addio salmone, sostituito da pesce povero. Poi si vedrà. Altri 60 mila euro arriveranno dalla «razionalizzazione dei costi» sul fronte delle residenze universitarie (nuovi contratti con le imprese di pulizia) e su quello dei servizi monetari, benefici economici non goduti dagli studenti che hanno lasciato soldi in cassa.
«L’azienda aveva previsto 400 mila euro in più dalle tasse, cosa che non è avvenuta perché c’è stata una riduzione degli iscritti e ora occorre recuperarli in qualche modo — spiega Chiara Bianchi, rappresentante in cda per Studenti di Sinistra — Questo era l’unico modo per non tagliare servizi, ma resta un ammanco di 250 mila euro: l’azienda dovrebbe manifestare con forza alla Regione la necessità di investire nel welfare studentesco». Secondo il presidente dell’Ardsu, Marco Moretti, gli studenti «non si accorgeranno neppure delle misure adottate», ma «i segnali che arrivano da governo sono preoccupanti, perché ha deciso di inserire il fondo integrativo statale, che prevede anche risorse per il diritto allo studio, nel patto di stabilità». Fino all’anno scorso non era così, e ciò significava che le Regioni potevano spendere questi soldi solo per il diritto allo studio. Ora invece potranno essere utilizzati in base alle proprie esigenze.